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CHI DETTA L’AGENDA DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA?

a2a 7 ottobre

CHI DETTA L’AGENDA DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA?

Si è svolta venerdì 7 ottobre, a Biella una lunga kermesse organizzata dalla Life company A2A sulla transizione ecologica. Argomento molto importante soprattutto se collegato ai temi dell’energia e della gestione dei rifiuti, come è stato in questa giornata.

“Abbiamo partecipato anche noi, pure se con qualche perplessità” spiega Anna Andorno portavoce del Movimento Valledora “ci pare che i temi siano importanti e che vadano affrontati con urgenza, ma non siamo sicuri che il soggetto che lo debba fare sia una compagnia quotata in borsa”.

Prima dell’incontro si era anche espresso il sindaco di Alice Castello Luigi Bondonno spiegando che “una realtà imprenditoriale può agire come meglio crede nel promuovere un percorso industriale, però sembra un po’ presuntuoso pensare di dettare autonomamente l’agenda della transizione ecologica.”

Bondonno ha chiarito meglio il punto nello scritto pubblicato sulla pagina Facebook del Comune di Alice Castello: “ci troviamo evidentemente di fronte ad una società privata che suggerisce le regole del gioco. Comuni, Province e Regione Piemonte certamente negli anni non sono state in grado di colmare vuoti legislativi che hanno creato ambiguità e, al contempo, opportunità inattese per gli imprenditori, ma restano le istituzioni deputate a stabilire i criteri d’ingaggio.”

Il punto dirimente è proprio questo, temi strategici quali quello energetico e la gestione del ciclo dei rifiuti devono essere affrontati da tutti cittadini, dalle associazioni e dalle imprese ma la regia deve essere pubblica.

Specie  se ci riferiamo all’ancora caldo progetto di inceneritore a Cavaglià, ritirato ai primi dello scorso settembre. A2A ha nel piccolo paese della Valledora un polo tecnologico di trattamento dei rifiuti, da oggi vi aggiunge anche con un impianto FORSU ovvero dove potremo conferire la frazione organica dei rifiuti per produrre compost. Produrrà anche biogas e questo ci renderà meno dipendenti energeticamente ma più impattanti come produzione di CO2.

La Life company lombarda non cela di avere ancora interesse a realizzare un termovalorizzatore a Cavaglià. Il riproporlo non sarebbe coerente con i dati e gli obiettivi della raccolta differenziata e con il principio di prossimità della gestione dei rifiuti. “Lo abbiamo già detto: la Valledora ha già dato con cave e discariche, non può reggere un ulteriore carico di rischio ambientale; specie quando i dati regionali dicono che un altro inceneritore non serve e quindi importerebbe rifiuti da fuori Regione per funzionare” conclude Anna Andorno “di transizione ecologica si deve parlare con urgenza, oggi è stato fatto lobbying, vorremmo che a dettare l’agenda fossero soprattutto le istituzioni pubbliche.”

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