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Stefano Leoni riassume le ragioni del NO all’inceneritore di Cavaglià

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Questo impianto [quello di Cavaglià] non solo è dannoso e inutile, ma rappresenta anche uno spreco di soldi. Un eminente esperto di settore interpellato dalle Associazioni espone quanto ritenuto utile, dopo aver esaminato il Progetto del PROPONENTE circa l’inceneritore di Cavaglià.

Stefano Leoni boccia l’inceneritore di Cavaglià.
CURRICULUM del dott. Stefano Leoni
https://www.fondazionesvilupposostenibile.org/wp-content/uploads/Stefano-Leoni-1-e1585840434985.jpeg

Giurista, Membro dell’Alleanza per la Transizione Ecologica, già Presidente di WWF Italia, membro del Council di WWF Internetional,Presidente del Centro Regionale per le bonifiche, docente universitario. E’ stato commissario delegato per il superamento ambientale dell’ACNA di Cengio e della Valle Bormida, nonchè membro della Commissione per la valutazione di impatto ambientale presso il Ministero dell’ambiente, ha partecipato a diversi gruppi istruttori per il rilascio dell’AIA.

Alcune osservazioni tratte dalla lettura dello Studio di impatto ambientale relativo alla proposta di impianto di incenerimento con recupero energetico a Cavaglià.

Premesso che i termini per la presentazione delle osservazioni sono già trascorsi – anche se in permanenza dell’istruttoria VIA possono essere comunque inviate considerazioni utili all’esaustivo svolgimento della valutazione – rilevo che lo studio di impatto ambientale (SIA) non riesce a dimostrare che l’impianto proposto risulti corrispondente al quadro di riferimento programmatico della Regione Piemonte in tema di gestione dei rifiuti.
L’analisi, piuttosto, rileva il contrario.
Lo SIA parte dalla presunzione che i rifiuti derivanti dal trattamento dei rifiuti urbani abbiano come riferimento programmatico il Piano di gestione dei rifiuti speciali. Questa assunzione è errata. Il quadro di riferimento è invece principalmente nel Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani.
…..omissis

La gerarchia dei rifiuti e gli obiettivi di riciclaggio.

Come sappiamo, la disciplina europea e quella italiana stabiliscono che la gestione dei rifiuti debba essere svolta tenendo conto del seguente ordine di priorità:
– Prevenzione;
– Preparazione per il riutilizzo;
– Riciclaggio;
– Recupero di altro tipo, per esempio recupero energetico;
– Smaltimento.
In questa scala gerarchia il recupero energetico è dunque al penultimo livello. E il ricorso a tale pratica non deve pregiudicare l’attuazione di misure che favoriscono azioni prioritarie. Come ad esempio, il riciclaggio. Pena la violazione della scala gerarchica.
…omissis
Ma ora passiamo a valutare quant’è il rifiuto combustibile effettivamente disponibile all’interno dei rifiuti urbani. Questo calcolo ci consente di valutare se, in futuro, il Piemonte avrà necessità di ulteriore capacità di incenerimento. O il contrario. Se, infatti, il raggiungimento degli obiettivi di riciclaggio sottrae ulteriore disponibilità di frazioni combustibili, è di tutta evidenza che la capacità impiantistica oggi esistente risulterà addirittura sovradimensionata rispetto al fabbisogno. In questo caso, ulteriori impianti risulterebbero ridondanti.
La composizione merceologica dei rifiuti urbani si può calcolare in base alle proiezioni effettuate da IPSRA.

…omissis

LEGGI IL DOCUMENTO COMPLETO!! LeonisuCavaglià

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